Parlare di Pasolini poeta è sempre stato difficile in un paese come l’Italia, dal provincialismo radicato. Eppure – osserva Carlo Colognese nell’introduzione a questo suo commento a “Le ceneri di Gramsci” – Pasolini era essenzialmente un poeta, forse uno dei più grandi del Novecento italiano. Un poeta, un intellettuale che ha saputo guardare al suo tempo con sguardo profetico.
Il progredire devastante di una cultura mistificante e mistificata che, attraverso il consumo, è stata fedele ancella di un capitalismo e di una borghesia cialtroni, alla ricerca della cialtroneria concepita come regola.
“Le ceneri di Gramsci”, rappresenta il lamento estremo del poeta che registra nella fine della sinistra, la chiusura di un’epoca intera che si era aperta con La Resistenza e che finiva nel conformismo generale.
“Amado mio” nell’interpretazione di Rita Hayworth protagonista del film “Gilda” viene qui citato perché – come ben noto – uno dei brani preferiti del poeta .
Le “Ceneri” sono da sempre un’occasione per ognun* di noi di riflettere sul senso anche della nostra storia politica e personale. Ben venga una sua rilettura e diffusione, Mi è capitato più di una volta di farne “nutrimento” con e per i miei student*. Grazie.