Nella sua Storia nostra Cesare Pascarella, fattosi per la circostanza metà poeta e metà storiografo, rievoca le ore drammatiche in cui Garibaldi, assediato dagli zuavi francesi venuti a soffocare per conto del Papa la giovanissima Repubblica Romana, è costretto alla ritirata lasciando sul terreno numerosi caduti. Il racconto, introdotto e letto da Carlo Colognese, fa seguito alla rievocazione, sempre per la penna di Pascarella, della messa a morte dei carbonari Targhini e Montanari, ghigliottinati a Piazza del Popolo nel 1825 in nome di “un tiranno vestito da Papa” secondo l’espressione di Colognese.
Nell’immagine: La battaglia di ponte del’ Ammiraglio di Renato Guttuso (particolare)