Una figura, quella di Virginia Oldoini, in cui mondanità, bellezza, orgoglio femminile e forza di patriottismo hanno potuto fondersi e risplendere in modo talmente grande e spettacolare che il ricordo ne resiste ancora perfettamente vivo.
La presenza, il fascino e la spregiudicatezza della Contessa furono poste con pieno successo da Cavour al servizio dei Savoia per la realizzazione della tanto sospirata e attesa alleanza con la Francia di Luigi Napoleone.
Ma la stessa “Castiglione” fu pure assoluto e meraviglioso esempio di cambiamento epocale nel costume dell’Italia preunitaria e risorgimentale. Fu definita come la donna più bella al mondo nel diciannovesimo secolo e la sua figura dal fascino incomparabile proruppe scompaginando letteralmente l’ambiente dei ceti dirigenti dell’ottocento, troppo rigidi e bigotti in rapporto ai moti di rinnovamento che stavano percorrendo la società di allora.
Nell’ “intervista impossibile” che ha rilasciato a Filippo Roncaccia, la contessa parla del suo rapporto con la famiglia paterna e dei dissidi con l’ambiente dei parenti sofferti per via della sua femminilità che lei vedeva e sentiva prorompere fino dall’adolescenza; riporta le noiose contrarietà date dal rapporto stucchevole con il marito conte Verasis Asinari di Castiglione in contrapposto all’intensità dei numerosi incontri intimi avuti con l’alta aristocrazia e la grande borghesia d’Italia e d’Europa; rammenta i sapienti metodi utilizzati per aumentare l’interesse attorno alla propria figura con il divertimento di veder incrementare il proprio patrimonio personale mentre dissipava quello del marito; racconta, ovviamente, dell’entusiasmo con cui ha interpretato l’abile manovra in cui seppe combinare sesso e diplomazia per assicurare a Cavour l’alleanza coi francesi partecipandoci in fine anche lo stato di fioco e progressivo abbandono della sua vita ormai in pieno decadimento e verso l’unica inevitabile prospettiva di una morte in solitudine.
Testo di Filippo Roncaccia Voce di Rita Gatti
Musiche: Eugen Doga: Gramofon Waltz – Gioacchino Rossini: Semiramide, ouverture. Levente Gyorgy con la Karlovy Vary Symphony Orchestra.