Belli letto da Filippo Roncaccia

Gioacchino Belli –  La Bbona Famja

LA BBONA FAMJA

Mi’ nonna, a un’or de notte che viè ttata / Se leva da filà, povera vecchia,/ Attizza un carboncello, ciapparecchia,/ E maggnamo du’ fronne d’inzalata. / Quarche vorta se famo una frittata, / Che ssi la metti ar lume ce se specchia / Quattro noce, e la cena è terminata. / Poi ner mentre ch’io, tata e Crementina / Seguitamo un par d’ora de sgoccetto, / Lei sparecchia e arissetta la cucina. / E appena visto er fonno ar bucaletto, / ‘Na pisciatina, ‘na sarvereggina, / E, in zanta pace, ce n’annamo a letto.

Roma, 28 novembre 1831

LA BUONA FAMIGLIA

Mia nonna, a un’ora di notte quando viene papà, / Si alza dal filare, povera vecchia, / Attizza un piccolo carbone, / Apparecchia per noi,/ E mangiamo due foglie d’insalata.
Qualche volta ci facciamo una frittata, / Che se la metti alla luce è trasparente / Come guardando attraverso un’orecchia: / Quattro noci, e la cena è terminata.
Poi mentre io, papà e Clementina / Seguitiamo per un paio d’ore a bevicchiare, / Lei sparecchia e rassetta la cucina.
E appena visto il fondo al boccaletto, / Una minzione, una ‘Salve Regina’, / E, in santa pace, ce ne andiamo a letto.
Roma, 28 novembre 1831

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